EPQ ha partecipato al convegno dell'Energy&Strategy Group sull'evoluzione del mercato elettrico
Il recepimento definitivo della direttiva europea RED II supera alcune criticità sulle Comunità Energetiche Rinnovabili aprendo di fatto nuove opportunità di sviluppo. È uno dei temi trattati nel convegno di presentazione dell'"Electricity Market Report" dell'Energy&Strategy Group al quale ha partecipato EPQ, uno dei principali operatori nel mercato della flessibilità (Demand Response ed Interrompibilità elettrica istantanea).
Il percorso regolatorio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), considerate un tassello fondamentale nel percorso di decarbonizzazione, è partito dall'Europa con l'emanazione della RED II (Renewable Energy Directive II), parzialmente recepita nel decreto milleproroghe del 2019. Il decreto legislativo recentemente approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri risolve alcune delle criticità presenti nella prima stesura.
Fra i principali miglioramenti troviamo:
- Aumento della potenza massima degli impianti di produzione di energia rinnovabile da 200 kW a 1
MW;
- Superamento del vincolo che imponeva ai partecipanti della comunità di appartenere a una stessa cabina di media tensione;
- Possibilità di adesione al meccanismo incentivante anche a impianti rinnovabili esistenti, purché non beneficiari di altre forme di incentivo e per una potenza complessivamente non superiore al 30% del totale.
Sono elementi importanti che daranno nuovi spunti per lo sviluppo delle comunità energetiche, che in Italia ad oggi sono ancora poco diffuse: indicativamente meno di trenta, nate attorno a impianti di produzione rinnovabile, fotovoltaici o idroelettrici con una potenza media di qualche decina di kW.
Permangono purtroppo alcune criticità, fra cui la mancata definizione di un ruolo per figure che non siano membri beneficiari della comunità, ad esempio operatori del settore energia, che con le loro competenze ed esperienze possono avere un ruolo fondamentale nel coordinamento e nello sviluppo.
A questo proposito EPQ, durante il suo intervento, ha fatto riferimento esplicito al fatto che la normativa, ormai nella sua versione definitiva, non prevede un ruolo centrale e attivo dell'aggregatore né di un gestore della comunità in grado di derimere aspetti tecnici, amministrativi e fiscali, non semplicissimi. "Anche le comunità sviluppatesi su iniziativa di amministrazioni locali, imprese e/o singoli cittadini, cercheranno inevitabilmente un partner del settore energetico che li accompagni in questo percorso di gestione e sviluppo" ha affermato Giacomo Cantarella, Business Development Manager di EPQ.
EPQ, che ha una consolidata esperienza nell'aggregazione e gestione di impianti di tipo industriale in qualità di Balance Service Provider e gestore di Sistemi di Distribuzione Chiusi, si occupa da un paio d'anni di comunità energetiche e sta contribuendo allo sviluppo di alcune iniziative di CER. L'aggregazione di tanti e piccoli impianti di produzione e consumo, che in un futuro potranno anche fornire servizi alla rete elettrica, è infatti un tassello fondamentale di sviluppo del sistema elettrico a favore del processo di decarbonizzazione.
"Una differenza sostanziale dal punto di vista normativo fra le aggregazioni industriali e le comunità energetiche è che in queste ultime non è previsto il ruolo dell'aggregatore", prosegue Giacomo Cantarella, "Nell'ultimo anno abbiamo visto diverse iniziative, alcune nate in ambito Pubblica Amministrazione, altre in poli di PMI che già condividono servizi di altro tipo, altre ancora in centri commerciali. L'interesse nasce da singoli cittadini, imprese o piccoli comuni ma spesso questi si arenano di fronte a difficoltà di carattere tecnico e/o amministrativo. In questo contesto EPQ si sta ritagliando un ruolo come co-promotore e gestore degli impianti di produzione rinnovabili e dell'operatività della comunità. Il nostro obiettivo strategico è sviluppare servizi a valore aggiunto che possano facilitare la gestione di una CER, migliorare il ritorno dell'investimento negli impianti di produzione e individuare ulteriori attività/servizi che possano arricchire le linee di ricavo di una CER. Fra queste ci interessa certamente anche la possibilità di prestare servizi di flessibilità alla rete elettrica nazionale (Terna) o a favore di gestori della rete di distribuzione locale (DSO). Mi preme comunque segnalare un elemento importante che contribuirà allo sviluppo alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Con l'approvazione della RED II, infatti, verrà meno il meccanismo dello scambio sul posto, che attualmente è il meccanismo maggiormente utilizzato per la valorizzazione dell'energia elettrica eccedente i fabbisogni. In particolare, fra 60 giorni non potranno più essere siglate nuove convenzioni di questo tipo e il meccanismo sarà definitivamente abbandonato nel 2024. Le Comunità Energetiche diventeranno pertanto uno strumento fondamentale per dare valore a energia prodotta e non consumata istantaneamente dai piccoli impianti, anche domestici".
EPQ, con una visione d'insieme delle tematiche energetiche, è fra i partner dell'Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e partecipa ai Comitati Guida che seguono le attività di ricerca da cui nascono i Report.
Fra i principali miglioramenti troviamo:
- Aumento della potenza massima degli impianti di produzione di energia rinnovabile da 200 kW a 1
MW;
- Superamento del vincolo che imponeva ai partecipanti della comunità di appartenere a una stessa cabina di media tensione;
- Possibilità di adesione al meccanismo incentivante anche a impianti rinnovabili esistenti, purché non beneficiari di altre forme di incentivo e per una potenza complessivamente non superiore al 30% del totale.
Sono elementi importanti che daranno nuovi spunti per lo sviluppo delle comunità energetiche, che in Italia ad oggi sono ancora poco diffuse: indicativamente meno di trenta, nate attorno a impianti di produzione rinnovabile, fotovoltaici o idroelettrici con una potenza media di qualche decina di kW.
Permangono purtroppo alcune criticità, fra cui la mancata definizione di un ruolo per figure che non siano membri beneficiari della comunità, ad esempio operatori del settore energia, che con le loro competenze ed esperienze possono avere un ruolo fondamentale nel coordinamento e nello sviluppo.
A questo proposito EPQ, durante il suo intervento, ha fatto riferimento esplicito al fatto che la normativa, ormai nella sua versione definitiva, non prevede un ruolo centrale e attivo dell'aggregatore né di un gestore della comunità in grado di derimere aspetti tecnici, amministrativi e fiscali, non semplicissimi. "Anche le comunità sviluppatesi su iniziativa di amministrazioni locali, imprese e/o singoli cittadini, cercheranno inevitabilmente un partner del settore energetico che li accompagni in questo percorso di gestione e sviluppo" ha affermato Giacomo Cantarella, Business Development Manager di EPQ.
EPQ, che ha una consolidata esperienza nell'aggregazione e gestione di impianti di tipo industriale in qualità di Balance Service Provider e gestore di Sistemi di Distribuzione Chiusi, si occupa da un paio d'anni di comunità energetiche e sta contribuendo allo sviluppo di alcune iniziative di CER. L'aggregazione di tanti e piccoli impianti di produzione e consumo, che in un futuro potranno anche fornire servizi alla rete elettrica, è infatti un tassello fondamentale di sviluppo del sistema elettrico a favore del processo di decarbonizzazione.
"Una differenza sostanziale dal punto di vista normativo fra le aggregazioni industriali e le comunità energetiche è che in queste ultime non è previsto il ruolo dell'aggregatore", prosegue Giacomo Cantarella, "Nell'ultimo anno abbiamo visto diverse iniziative, alcune nate in ambito Pubblica Amministrazione, altre in poli di PMI che già condividono servizi di altro tipo, altre ancora in centri commerciali. L'interesse nasce da singoli cittadini, imprese o piccoli comuni ma spesso questi si arenano di fronte a difficoltà di carattere tecnico e/o amministrativo. In questo contesto EPQ si sta ritagliando un ruolo come co-promotore e gestore degli impianti di produzione rinnovabili e dell'operatività della comunità. Il nostro obiettivo strategico è sviluppare servizi a valore aggiunto che possano facilitare la gestione di una CER, migliorare il ritorno dell'investimento negli impianti di produzione e individuare ulteriori attività/servizi che possano arricchire le linee di ricavo di una CER. Fra queste ci interessa certamente anche la possibilità di prestare servizi di flessibilità alla rete elettrica nazionale (Terna) o a favore di gestori della rete di distribuzione locale (DSO). Mi preme comunque segnalare un elemento importante che contribuirà allo sviluppo alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Con l'approvazione della RED II, infatti, verrà meno il meccanismo dello scambio sul posto, che attualmente è il meccanismo maggiormente utilizzato per la valorizzazione dell'energia elettrica eccedente i fabbisogni. In particolare, fra 60 giorni non potranno più essere siglate nuove convenzioni di questo tipo e il meccanismo sarà definitivamente abbandonato nel 2024. Le Comunità Energetiche diventeranno pertanto uno strumento fondamentale per dare valore a energia prodotta e non consumata istantaneamente dai piccoli impianti, anche domestici".
EPQ, con una visione d'insieme delle tematiche energetiche, è fra i partner dell'Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e partecipa ai Comitati Guida che seguono le attività di ricerca da cui nascono i Report.
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Settori: Ambiente, Elettrotecnica, Energia, Energia Elettrica, Energy storage, Fotovoltaico, Rete elettrica, Rinnovabili, Smart City, Smart energy, Smart Grid
Parole chiave: Autoproduzione di energia, Comunità energetica rinnovabile, Energia elettrica, Mercato elettrico, Rinnovabili
- Marco Bellini
- Fabio Zanellini
- MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
- Italia Solare
- Carlo Bellino
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