I motori a fluido organico: un buon esempio di collaborazione tra università e industria
E. Macchi - Politecnico di Milano
Dovendo scegliere un tema per il mio intervento, ho preferito puntare sui motori a fluido organico, sia perché è un tema cui ho dedicato tanti anni di ricerca, sia perché ben si presta a richiamare alcuni aspetti del messaggio che Umberto ha trasmesso a me (e a tanti colleghi). Un messaggio sui doveri di un bravo professore universitario del nostro settore scientifico disciplinare, che si può sintetizzare nei seguenti punti:
- Le nostre ricerche devono privilegiare temi che interessino il mondo produttivo delle imprese, attivando con esse forme di collaborazione che portino a risultati concreti, in particolari allo sviluppo di componenti e sistemi innovativi che favoriscano il progresso tecnologico
- La nostra ricerca deve raggiungere livelli di eccellenza internazionale: per ottenere questo risultato serve operare in un gruppo coeso, che vanti una preparazione a largo spettro, che copra tutte le discipline alla base delle macchine e dei sistemi energetici (termodinamica, fluidodinamica, scambio termico, turbomacchine, ecc.)
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Fonte: La Termotecnica, settembre 2017
- M. Carta
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- Andrea Bonicelli