Biometano: la soluzione per le esigenze di mobilità green
ASSOGASMETANO è da sempre impegnata a proporre un diverso modello di mobilità, nel rispetto della neutralità tecnologica perché convinta del fatto che deve essere il mercato a decretare il successo di una tecnologia e non un'imposizione di legge basata su scelte ideologiche e non su dati di fatto.
Con il tentativo di messa al bando dei motori a combustione interna, basandosi solo sulle emissioni "allo scarico" (T-t-W) del veicolo e non, invece, una rigorosa analisi del carbon footprint delle emissioni calcolate sull'intero ciclo di vita (LCA), si nega il ruolo fondamentale che hanno gli e-fuels (ed in particolar modo il biometano) nella riduzione delle emissioni di CO2 del settore trasporti.
Per comprendere le valenze ambientali del carburante biometano, calcolate con il metodo LCA, basta citare il risultato di recenti studi che hanno dimostrato come la miscelazione del 28% di biometano con il gas naturale basti ad eguagliare le emissioni totali di un veicolo elettrico alimentato con l'elettricità prodotta secondo l'attuale mix nazionale di ultima generazione.
Le emissioni totali di un veicolo che usa solo biometano, calcolate con lo stesso metodo, sono addirittura molto inferiori a quelle di un veicolo elettrico che usa l'elettricità prodotta esclusivamente da impianti eolici.
In questo contesto l'uso del carburante biometano in autotrazione, che al contrario di altre fonti energetiche, non richiede nella fase di produzione o di smaltimento il trattamento di metalli rari ad elevato impatto ambientale (come il litio, il cobalto, il nickel ed il manganese) che è una fonte rinnovabile di cui l'Italia è uno dei maggiori produttori al mondo, rappresenta davvero un'eccellenza.
Inoltre, un ulteriore studio condotto da CNR-IIA ha dimostrato, con un'analisi W-t-W (dalla produzione del carburante al suo impiego), che camion alimentati a biometano liquefatto, ottenuto con 100% di sottoprodotti con recupero della CO2 ad uso alimentare, sono carbon negative (ovvero in grado di sottrarre CO2 dall'atmosfera) rendendo questi veicoli non solo zero emission vehicles ma addirittura negative emission vehicles.
Il biometano soddisfa i requisiti fissati dal New Circular Economy Action Plan (CEAP) relativamente al settore delle biomasse e dei bio-based products e tutti i requisiti dell'economia circolare stabiliti dalla Commissione Europea con la comunicazione 98 del 11/03/2020.
A nostro parere è dunque necessario implementare una strategia sostenibile di decarbonizzazione
dei trasporti che consideri i seguenti aspetti:
1. La transizione da carburanti fossili a carburanti alternativi di un parco circolante di veicoli (in Italia 39 milioni) è un processo complesso che ha tempi non brevi e costi molto elevati. La domanda che ci si deve porre allora è: chi deve pagare questi costi?
2. Stante l'attuale stato di crisi dell'economia nazionale ed internazionale e la grave carenza di liquidità, non crediamo si possa chiedere alle famiglie (al ceto medio), né di pagare questa transizione, né di affrontare ulteriori sacrifici, né di rinunciare al diritto alla mobilità.
3. Nell'ottica di sviluppare una neutralità tecnologica che risponda a diverse esigenze, utilizzare un mix di opzioni per la salvaguardia dell'ambiente con obiettivo 2030 è un utile strumento strategico per offrire al mercato diverse soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione del settore.
4. Il settore ha investito nella ricerca per unire ai vantaggi del gas quelli dell'idrogeno. Questo è un grande passo in avanti per l'azzeramento dell'impatto ambientale dei trasporti che viene fatto senza penalizzare l'utenza e richiedere interventi tecnologici.
Infatti, è già possibile miscelare il metano ed il biometano con l'idrogeno, in percentuali crescenti fino al 60% di H2, senza effettuare modiche sostanziali ai motori attuali in attesa che avvenga il completo passaggio da metano fossile a biometano per la copertura della domanda di gas nei trasporti.
5. È necessario riconoscere ai veicoli alimentati a biometano lo status di ZEV (zero emission vehicles) poiché, come si è detto, con alcune matrici di produzione di biometano, sono addirittura NEV (negative emission vehicle).
Per comprendere le valenze ambientali del carburante biometano, calcolate con il metodo LCA, basta citare il risultato di recenti studi che hanno dimostrato come la miscelazione del 28% di biometano con il gas naturale basti ad eguagliare le emissioni totali di un veicolo elettrico alimentato con l'elettricità prodotta secondo l'attuale mix nazionale di ultima generazione.
Le emissioni totali di un veicolo che usa solo biometano, calcolate con lo stesso metodo, sono addirittura molto inferiori a quelle di un veicolo elettrico che usa l'elettricità prodotta esclusivamente da impianti eolici.
In questo contesto l'uso del carburante biometano in autotrazione, che al contrario di altre fonti energetiche, non richiede nella fase di produzione o di smaltimento il trattamento di metalli rari ad elevato impatto ambientale (come il litio, il cobalto, il nickel ed il manganese) che è una fonte rinnovabile di cui l'Italia è uno dei maggiori produttori al mondo, rappresenta davvero un'eccellenza.
Inoltre, un ulteriore studio condotto da CNR-IIA ha dimostrato, con un'analisi W-t-W (dalla produzione del carburante al suo impiego), che camion alimentati a biometano liquefatto, ottenuto con 100% di sottoprodotti con recupero della CO2 ad uso alimentare, sono carbon negative (ovvero in grado di sottrarre CO2 dall'atmosfera) rendendo questi veicoli non solo zero emission vehicles ma addirittura negative emission vehicles.
Il biometano soddisfa i requisiti fissati dal New Circular Economy Action Plan (CEAP) relativamente al settore delle biomasse e dei bio-based products e tutti i requisiti dell'economia circolare stabiliti dalla Commissione Europea con la comunicazione 98 del 11/03/2020.
A nostro parere è dunque necessario implementare una strategia sostenibile di decarbonizzazione
dei trasporti che consideri i seguenti aspetti:
1. La transizione da carburanti fossili a carburanti alternativi di un parco circolante di veicoli (in Italia 39 milioni) è un processo complesso che ha tempi non brevi e costi molto elevati. La domanda che ci si deve porre allora è: chi deve pagare questi costi?
2. Stante l'attuale stato di crisi dell'economia nazionale ed internazionale e la grave carenza di liquidità, non crediamo si possa chiedere alle famiglie (al ceto medio), né di pagare questa transizione, né di affrontare ulteriori sacrifici, né di rinunciare al diritto alla mobilità.
3. Nell'ottica di sviluppare una neutralità tecnologica che risponda a diverse esigenze, utilizzare un mix di opzioni per la salvaguardia dell'ambiente con obiettivo 2030 è un utile strumento strategico per offrire al mercato diverse soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione del settore.
4. Il settore ha investito nella ricerca per unire ai vantaggi del gas quelli dell'idrogeno. Questo è un grande passo in avanti per l'azzeramento dell'impatto ambientale dei trasporti che viene fatto senza penalizzare l'utenza e richiedere interventi tecnologici.
Infatti, è già possibile miscelare il metano ed il biometano con l'idrogeno, in percentuali crescenti fino al 60% di H2, senza effettuare modiche sostanziali ai motori attuali in attesa che avvenga il completo passaggio da metano fossile a biometano per la copertura della domanda di gas nei trasporti.
5. È necessario riconoscere ai veicoli alimentati a biometano lo status di ZEV (zero emission vehicles) poiché, come si è detto, con alcune matrici di produzione di biometano, sono addirittura NEV (negative emission vehicle).
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Fonte: Editoriale Guida Biometano - Bio-Gas - Biomasse 2023
Settori: Biocarburanti, Bioenergia, Biogas, Biomasse, Biometano, Combustibili, Efficienza energetica industriale, GAS, Rinnovabili
- Marco Bellini
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- CIB - Consorzio Italiano BioGas
- Marco Bellini