Bonus Ristrutturazioni: le novità della Manovra di bilancio 2025
La nuova manovra di bilancio, pur mantenendo il focus sul sostegno alle ristrutturazioni, introduce importanti aggiornamenti con differenze significative per chi desidera intervenire sulla prima o sulla seconda casa.
Gli interventi finalizzati al miglioramento energetico e strutturale rimangono sostanzialmente al centro dell'attenzione, ma con un progressivo ridimensionamento per le seconde case.
Agevolazioni per la prima casa
Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per interventi di ristrutturazione sulla prima casa rimane confermata al 50%, con un tetto massimo di spesa detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare.
Come già in passato, i beneficiari potranno distribuire il rimborso in dieci anni. Rientrano negli incentivi tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché quelli volti al miglioramento dell'efficienza energetica.
Modifiche restrittive per le seconde case
La nuova manovra riduce i benefici per le abitazioni non utilizzate come residenza principale, abbassando l'aliquota del bonus ristrutturazioni al 36%, con un tetto massimo di spesa di 48.000 euro per immobile. Senza ulteriori interventi, dal 1° gennaio 2028 l'aliquota potrebbe ulteriormente scendere al 30%, sempre con un limite di spesa di 48.000 euro.
Il testo della legge di Bilancio 2025 passa ora in Parlamento. Dovrà essere approvato in via definitiva entro il 31 dicembre 2024 per poter entrare in vigore dal 1º gennaio 2025.
Mancano solo due mesi
Per poter usufruire dei benefici fiscali ancora in vigore fino alla fine del 2024 che continuano a prevedere anche per gli interventi sulle seconde case una detrazione del 50%, accanto ai benefici fiscali in scadenza, come il sismabonus o l'ecobonus (compreso quello sulle caldaie a condensazione) c'è ancora un po' di tempo utile, purché i relativi pagamenti vengano effettuati entro fine anno.
Gli step necessari
Per accedere ai nuovi bonus ristrutturazioni, occorre continuare a seguire una procedura specifica, dalla presentazione della pratica edilizia in Comune, per certificare la natura degli interventi (ordinaria, straordinaria, o legata all'efficienza energetica), alla tracciabilità dei pagamenti tramite bonifico parlante.
Le spese devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi dell'anno successivo a quello in cui sono state sostenute. La detrazione viene poi riconosciuta in 10 rate annuali di pari importo.
Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per interventi di ristrutturazione sulla prima casa rimane confermata al 50%, con un tetto massimo di spesa detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare.
Come già in passato, i beneficiari potranno distribuire il rimborso in dieci anni. Rientrano negli incentivi tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché quelli volti al miglioramento dell'efficienza energetica.
Modifiche restrittive per le seconde case
La nuova manovra riduce i benefici per le abitazioni non utilizzate come residenza principale, abbassando l'aliquota del bonus ristrutturazioni al 36%, con un tetto massimo di spesa di 48.000 euro per immobile. Senza ulteriori interventi, dal 1° gennaio 2028 l'aliquota potrebbe ulteriormente scendere al 30%, sempre con un limite di spesa di 48.000 euro.
Il testo della legge di Bilancio 2025 passa ora in Parlamento. Dovrà essere approvato in via definitiva entro il 31 dicembre 2024 per poter entrare in vigore dal 1º gennaio 2025.
Mancano solo due mesi
Per poter usufruire dei benefici fiscali ancora in vigore fino alla fine del 2024 che continuano a prevedere anche per gli interventi sulle seconde case una detrazione del 50%, accanto ai benefici fiscali in scadenza, come il sismabonus o l'ecobonus (compreso quello sulle caldaie a condensazione) c'è ancora un po' di tempo utile, purché i relativi pagamenti vengano effettuati entro fine anno.
Gli step necessari
Per accedere ai nuovi bonus ristrutturazioni, occorre continuare a seguire una procedura specifica, dalla presentazione della pratica edilizia in Comune, per certificare la natura degli interventi (ordinaria, straordinaria, o legata all'efficienza energetica), alla tracciabilità dei pagamenti tramite bonifico parlante.
Le spese devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi dell'anno successivo a quello in cui sono state sostenute. La detrazione viene poi riconosciuta in 10 rate annuali di pari importo.
Settori: Edilizia, Efficienza energetica edifici, Efficienza energetica immobili terziario e commerciale
Parole chiave: Efficienza energetica degli edifici, Efficienza energetica immobili terziario e commerciale
- Francesco Causone
- CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente