Cogenerazione: tra ambiente, efficienza e risparmio energetico
Cogenerazione domani: transizione energetica, prospettive e benefici per le imprese
Mattia Merlini - CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Quello della cogenerazione resta un tema di assoluta attualità che include al suo interno aspetti diversi, dalla tematica ambientale all'efficienza e risparmio energetico, dall'abbattimento delle emissioni di CO2 all'ottimizzazione dei processi industriali, dalla produzione di energia pulita alla riduzione dei costi delle utenze coinvolte.
Quello della cogenerazione resta un tema di assoluta attualità che include al suo interno aspetti diversi, dalla tematica ambientale all'efficienza e risparmio energetico, dall'abbattimento delle emissioni di CO2 all'ottimizzazione dei processi industriali, dalla produzione di energia pulita alla riduzione dei costi delle utenze coinvolte.
I benefici della cogenerazione sono insomma numerosi e i vantaggi risultano ancora più evidenti nei processi di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR). In linea generale, si stima che un impianto di cogenerazione possa portare ad un risparmio energetico di circa il 30%-40%.
I dati dell'Enea riportano come in un tradizionale impianto di produzione di energia elettrica circa il 50-60% della stessa si disperda nell'ambiente e non possa essere utilizzato. In un impianto di cogenerazione, all'opposto, si riesce a sfruttare sino all'84% della fonte iniziale, riducendo la perdita di energia ad appena il 16%.
Come è facile intuire, i vantaggi sia da un punto di vista economico che di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti sono evidenti. Proprio per questo, il Parlamento Europeo con la sua direttiva 2004/8/CE ha invitato gli Stati membri a sostenere la diffusione degli impianti di cogenerazione (si parlava ancora del raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto).
L'Italia ha recepito la direttiva europea nel d.lgs. 20 del 2007 in cui ha introdotto incentivi e meccanismi di sostegno economico per favorire l'istallazione di impianti cogenerativi su tutto il territorio nazionale.
E ha inserito la cogenerazione nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per incentivare e finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, tra cui il biogas, come detto la cogenerazione (e il teleriscaldamento cogenerato) e il biometano.
Anche alla luce degli obiettivi comunitari di decarbonizzazione al 2050, la cogenerazione è uno strumento senz'altro chiave per la transizione energetica in corso, sia per il settore industriale che per quello terziario e domestico.
La cogenerazione prevede l'utilizzo virtuoso dei combustibili per la produzione combinata di elettricità ed energia termica, con risvolti positivi sia in ambito ambientale che economico. Diventa quindi oggi più che mai strategico l'impiego di tecnologie in grado di ridurre i consumi e quindi le emissioni in atmosfera.
Per un settore in forte evoluzione come quello della cogenerazione serve tuttavia anche semplificare l'iter autorizzativo e sviluppare un corpus normativo snello ed efficace.
I benefici della cogenerazione sono insomma numerosi e i vantaggi risultano ancora più evidenti nei processi di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR). In linea generale, si stima che un impianto di cogenerazione possa portare ad un risparmio energetico di circa il 30%-40%.
I dati dell'Enea riportano come in un tradizionale impianto di produzione di energia elettrica circa il 50-60% della stessa si disperda nell'ambiente e non possa essere utilizzato. In un impianto di cogenerazione, all'opposto, si riesce a sfruttare sino all'84% della fonte iniziale, riducendo la perdita di energia ad appena il 16%.
Come è facile intuire, i vantaggi sia da un punto di vista economico che di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti sono evidenti. Proprio per questo, il Parlamento Europeo con la sua direttiva 2004/8/CE ha invitato gli Stati membri a sostenere la diffusione degli impianti di cogenerazione (si parlava ancora del raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto).
L'Italia ha recepito la direttiva europea nel d.lgs. 20 del 2007 in cui ha introdotto incentivi e meccanismi di sostegno economico per favorire l'istallazione di impianti cogenerativi su tutto il territorio nazionale.
E ha inserito la cogenerazione nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per incentivare e finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, tra cui il biogas, come detto la cogenerazione (e il teleriscaldamento cogenerato) e il biometano.
Anche alla luce degli obiettivi comunitari di decarbonizzazione al 2050, la cogenerazione è uno strumento senz'altro chiave per la transizione energetica in corso, sia per il settore industriale che per quello terziario e domestico.
La cogenerazione prevede l'utilizzo virtuoso dei combustibili per la produzione combinata di elettricità ed energia termica, con risvolti positivi sia in ambito ambientale che economico. Diventa quindi oggi più che mai strategico l'impiego di tecnologie in grado di ridurre i consumi e quindi le emissioni in atmosfera.
Per un settore in forte evoluzione come quello della cogenerazione serve tuttavia anche semplificare l'iter autorizzativo e sviluppare un corpus normativo snello ed efficace.
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Fonte: Guida Cogenerazione ottobre 2022
Settori: Ambiente, Analisi, abbattimento e Controllo emissioni, Cambiamento climatico, Cogenerazione, Efficienza energetica industriale, Energia, GAS, Inquinamento, Rinnovabili, Termotecnica industriale
Mercati: Aria e Gas, Inquinamento
Parole chiave: Abbattimento emissioni, Cogenerazione, Efficienza energetica, Energia, Energia pulita, Riduzione CO2, Transizione energetica
- Andrea Maffezzoli
- SIAT Italia
- Marco A.G. Golinelli
- IBT Connecting Energies
- Andrea Maffezzoli