Comunità energetiche e modello energetico nazionale
Il nuovo modello energetico nazionale: la sfida della scienza aperta al dialogo
Antonio Ficarella - ATI Associazione Termotecnica Italiana
Riccardo Amirante
Con la collaborazione di Maria Pia Romano
Con la collaborazione di Maria Pia Romano
Superfluo fare proclami a cui non seguano azioni, inutile perdersi in dissertazioni tra tecnici senza coinvolgere la collettività e i territori, doveroso agire in maniera sinergica da subito, perché abbiamo già sprecato troppo tempo.
Parlare di energia oggi non vuol dire più rivolgersi ad un gruppo più o meno esteso di addetti ai lavori, ma significa, invece, far partecipare la collettività alla sfida più importante che siamo chiamati ad affrontare: l'approvvigionamento energetico nel pieno rispetto dell'ambiente.
Occorre oggi più che mai traguardare il tema delle comunità energetiche: pur senza immaginare la cancellazione dei grandi impianti, urgentemente da riqualificare, si configura la sfida per il nuovo modello energetico nazionale.
In questo modo vengono favoriti l'effettiva partecipazione del cittadino alla gestione del proprio fabbisogno energetico e l'autoconsumo. I cittadini possono unirsi, e lo stanno già facendo in tutto il mondo, per acquistare rilevanza nel settore energetico nella veste di "prosumer", ovvero di produttori e consumatori di energia.
Siamo già molto in ritardo! Le Comunità energetiche nello scenario europeo ed italiano non sono una novità: esse hanno preso forme diverse nei vari Stati membri, sia per quanto riguarda i partecipanti sia come tipologia delle iniziative create. In Italia iniziative
Il nuovo modello energetico nazionale:
la sfida della scienza aperta al dialogo assimilabili alle Comunità energetiche sono nate nella forma di cooperative e consorzi dedicati allo sviluppo di risorse energetiche locali o finalizzate all' acquisto di energia o di servizi.
Secondo il rapporto "Science for Policy" pubblicato da Joint Research Centre, in Europa nel 2019 erano operative circa 3.500 comunità presenti principalmente negli Stati del Nord Europa con il più elevato sviluppo delle fonti rinnovabili.
In Italia, le comunità energetiche risultano essere ancora in fase sperimentale; nei prossimi 10 anni, potrebbero raggiungere
le 100 mila unità con un mercato stimato fino a 160 mld di ?.
In allegato, è disponibile l'editoriale completo.
Da Bari a settembre si auspica che parta un'onda di consapevolezza, tradotta come voce condivisa, non una tra le tante
nell'assordante brusio informe, ma che rappresenti l'inizio improcrastinabile di una nuova era di cambiamenti per concepire fattivamente l'energia nel rispetto della sostenibilità ambientale e di un suo utilizzo consapevole!
In questo modo vengono favoriti l'effettiva partecipazione del cittadino alla gestione del proprio fabbisogno energetico e l'autoconsumo. I cittadini possono unirsi, e lo stanno già facendo in tutto il mondo, per acquistare rilevanza nel settore energetico nella veste di "prosumer", ovvero di produttori e consumatori di energia.
Siamo già molto in ritardo! Le Comunità energetiche nello scenario europeo ed italiano non sono una novità: esse hanno preso forme diverse nei vari Stati membri, sia per quanto riguarda i partecipanti sia come tipologia delle iniziative create. In Italia iniziative
Il nuovo modello energetico nazionale:
la sfida della scienza aperta al dialogo assimilabili alle Comunità energetiche sono nate nella forma di cooperative e consorzi dedicati allo sviluppo di risorse energetiche locali o finalizzate all' acquisto di energia o di servizi.
Secondo il rapporto "Science for Policy" pubblicato da Joint Research Centre, in Europa nel 2019 erano operative circa 3.500 comunità presenti principalmente negli Stati del Nord Europa con il più elevato sviluppo delle fonti rinnovabili.
In Italia, le comunità energetiche risultano essere ancora in fase sperimentale; nei prossimi 10 anni, potrebbero raggiungere
le 100 mila unità con un mercato stimato fino a 160 mld di ?.
In allegato, è disponibile l'editoriale completo.
Da Bari a settembre si auspica che parta un'onda di consapevolezza, tradotta come voce condivisa, non una tra le tante
nell'assordante brusio informe, ma che rappresenti l'inizio improcrastinabile di una nuova era di cambiamenti per concepire fattivamente l'energia nel rispetto della sostenibilità ambientale e di un suo utilizzo consapevole!
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Fonte: La Termotecnica luglio-agosto 2022
Settori: Ambiente, Energy storage, Fotovoltaico, Rinnovabili, Smart City, Smart energy, Smart Grid, Termotecnica industriale
Parole chiave: Autoproduzione di energia, Comunità energetica rinnovabile, Rinnovabili, Termotecnica
- Francesco Demetrio Minuto
- Veronique Mazza
- MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
- E.ON Italia
- Lucia Ammendola