Efficienza energetica: i tre errori più diffusi nell'industria lattiero-casearia
L'efficientamento energetico di un'impresa industriale è sempre un iter complesso. Il rischio di investire soldi in un intervento sbagliato è concreto, soprattutto se non ci si affida a figure professionali qualificate. Questo vale in particolar modo per le imprese energivore, dove il costo dell'energia ha un'alta incidenza sui costi operativi, come sono quelle del settore lattiero-caseario e tutta l'industria alimentare in generale. Vediamo, quindi, cosa NON bisogna fare.
Errore n°1: non eseguire la Diagnosi Energetica per capire come sono distribuiti i consumi
Uno degli errori più comuni è quello di non analizzare a fondo i consumi prima di avviare un progetto di efficientamento energetico. Se vi chiedessero qual è il processo produttivo che consuma di più, sapreste rispondere? Probabilmente qualcuno sì, ma molti no. La raccolta e l'elaborazione di informazioni energetiche, tecniche e logistiche pertinenti allo stabilimento produttivo è fondamentale per capire dove risiedono le principali inefficienze e dove sono i margini di miglioramento. Questo compito deve essere affidato a un EGE (Esperto in Gestione dell'Energia) certificato secondo la norma UNI CEI 11339 oppure a una ESCO (Energy Service Company) certificata UNI CEI 11352.
Errore n° 2: non considerare l'assetto produttivo per la scelta del generatore di vapore
In molti caseifici sono ancora utilizzate caldaie per la produzione di vapore di vecchia concezione, magari più volte riqualificate e riparate, che consumano grandi quantità di energia con rendimenti non eccellenti e che sono anche decisamente inquinanti. Uno degli interventi principali di efficientamento da valutare in questi casi, quindi, è la sostituzione del generatore di vapore. Per individuare la soluzione migliore, però, è necessario valutare il corretto dimensionamento (potenza, pressione di esercizio e producibilità) in funzione dell'assetto produttivo dell'azienda, senza affidarsi ai valori "di targa" riportati sull'etichetta del vecchio impianto che probabilmente non sono quelli idonei e, anzi, sono spesso sovradimensionati.
Errore n° 3: non dotare i generatori di vapore di dispositivi per il recupero dell'energia
Installare un generatore di vapore industriale moderno, tecnologicamente avanzato e correttamente dimensionato consente senz'altro di aumentare l'efficienza energetica dei processi nell'industria lattiero casearia. Tra i generatori di vapore industriali di ultima generazione, quelli più diffusi sono quelli a tre giri di fumo con fiamma passante. Oltre ad avere un alto rendimento e basse emissioni di CO2 e NOx allo scarico dei fumi, come imposto dalla legge, assicurano continuità di esercizio e alta flessibilià d'impiego grazie all'ampio campo di modulazione. Ma per ottimizzare il funzionamento dell'impianto e risparmiare sui consumi di combustibile è necessario considerare sempre l'installazione di alcuni fondamentali dispositivi che aumentano l'efficienza energetica.
Uno degli errori più comuni è quello di non analizzare a fondo i consumi prima di avviare un progetto di efficientamento energetico. Se vi chiedessero qual è il processo produttivo che consuma di più, sapreste rispondere? Probabilmente qualcuno sì, ma molti no. La raccolta e l'elaborazione di informazioni energetiche, tecniche e logistiche pertinenti allo stabilimento produttivo è fondamentale per capire dove risiedono le principali inefficienze e dove sono i margini di miglioramento. Questo compito deve essere affidato a un EGE (Esperto in Gestione dell'Energia) certificato secondo la norma UNI CEI 11339 oppure a una ESCO (Energy Service Company) certificata UNI CEI 11352.
Errore n° 2: non considerare l'assetto produttivo per la scelta del generatore di vapore
In molti caseifici sono ancora utilizzate caldaie per la produzione di vapore di vecchia concezione, magari più volte riqualificate e riparate, che consumano grandi quantità di energia con rendimenti non eccellenti e che sono anche decisamente inquinanti. Uno degli interventi principali di efficientamento da valutare in questi casi, quindi, è la sostituzione del generatore di vapore. Per individuare la soluzione migliore, però, è necessario valutare il corretto dimensionamento (potenza, pressione di esercizio e producibilità) in funzione dell'assetto produttivo dell'azienda, senza affidarsi ai valori "di targa" riportati sull'etichetta del vecchio impianto che probabilmente non sono quelli idonei e, anzi, sono spesso sovradimensionati.
Errore n° 3: non dotare i generatori di vapore di dispositivi per il recupero dell'energia
Installare un generatore di vapore industriale moderno, tecnologicamente avanzato e correttamente dimensionato consente senz'altro di aumentare l'efficienza energetica dei processi nell'industria lattiero casearia. Tra i generatori di vapore industriali di ultima generazione, quelli più diffusi sono quelli a tre giri di fumo con fiamma passante. Oltre ad avere un alto rendimento e basse emissioni di CO2 e NOx allo scarico dei fumi, come imposto dalla legge, assicurano continuità di esercizio e alta flessibilià d'impiego grazie all'ampio campo di modulazione. Ma per ottimizzare il funzionamento dell'impianto e risparmiare sui consumi di combustibile è necessario considerare sempre l'installazione di alcuni fondamentali dispositivi che aumentano l'efficienza energetica.
Settori: Efficienza energetica industriale
Mercati: Alimentare e Beverage
Parole chiave: Efficienza energetica, Imprese energivore
- Andrea Maffezzoli
- Federesco
- GSE Gestore dei Servizi Energetici
- Schneider Electric
- Andrea Maffezzoli