I combustibili solidi secondari: cosa c’è da sapere
Mattia Merlini - CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Giovanna Martignon, CTI
Giovanni Ciceri, CTI
Francesco Miccio, CTI
Daniele Gizzi, CTI
Giovanni Ciceri, CTI
Francesco Miccio, CTI
Daniele Gizzi, CTI
Lo scorso settembre i massimi esperti di produzione di combustibili solidi secondari (CSS), conosciuti in ambito internazionale come solid recovered fuels (SRF), si sono dati appuntamento a Stoccolma per proseguire nell’attività normativa che sta portando all’elaborazione di un nutrito pacchetto di norme tecniche a livello ISO. L’organo tecnico predisposto per tale attività risiede nell’ISO/TC 300 ‘Solid recovered fuels’ che è stato appositamente strutturato per elaborare normativa tecnica su tematiche quali: terminologia e gestione della qualità (WG1), classificazione e specifiche (WG2), metodi di campionamento e riduzione del campione (WG3), prove fisiche e meccaniche (WG4), prove chimiche e determinazione del contenuto di biomassa (WG5) e sicurezza (WG6).
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Fonte: Energia e Dintorni - Ottobre 2017
Settori: Bioenergia, Biomasse, Combustibili, Efficienza energetica industriale, Rifiuti, Rinnovabili
Mercati: Inquinamento, Normativa Tecnica
Parole chiave: Biomasse, CSS combustibile solido secondario
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- Mattia Merlini
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