Combustibili solidi secondari
Mattia Merlini - CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Giovanni Ciceri, CTI
Marco Achilli, CTI
Marco Achilli, CTI
C’è la ISO/CD 21640 che stabilisce le regole per la classificazione e le specifiche dei combustibili solidi secondari. C’è la ISO/TR 21916 che ne fornisce i valori dei parametri di specifica per particolari utilizzi, come l’incenerimento e la gassificazione. C’è la ISO/CD 21644 che propone tre diversi metodi per la determinazione del contenuto di biomassa. E poi ci sono le norme tecniche e le linee guida nazionali che completano il quadro e che recentemente sono state sottoposte a revisione.
Sono solo alcune delle norme sui combustibili solidi secondari (nel seguito CSS), ovvero dei combustibili ottenuti, mediante un trattamento meccanico, da rifiuti non pericolosi e preparati per essere avviati a recupero di energia in impianti di incenerimento o co-incenerimento.
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Fonte: Energia e Dintorni - Ottobre 2019
Settori: Bioenergia, Biogas, Biomasse, Biometano, Combustibili, Efficienza energetica industriale, Energia, GAS, Rifiuti, Rinnovabili
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