Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico
l vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini partecipa al convegno che si tiene presso l'Università di Pavia.
L'evento promuove il nucleare come fonte di energia alternativa e sostenibile ai fini del cambiamento climatico.
Presenti autorità ed imprenditori locali.
"Se si vogliono abbassare le bollette della luce dei cittadini italiani e delle imprese il nucleare è un dovere: i francesi, che hanno già tantissime centrali in funzione, ne stanno progettando altre 6 e pagano le bollette della luce, a casa, il 30% in meno e le imprese il 50% in meno>>.
Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti al convegno "Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico" organizzato da iWeek presso l'Università di Pavia.
"Il nucleare di ultima generazione è più sicuro e più pulito, ma anche la fonte più conveniente - ha detto ancora il Ministro - Da vicepresidente del Consiglio, da ministro dei Trasporti e da segretario della Lega, faccio e farò di tutto perché entro il 2024 l'Italia torni nel contesto civile e vantaggioso del nucleare".
"A me interessa che gli italiani si possano esprimere perché è una scelta di vita importante: se servirà saremo noi a proporre un referendum, come Lega noi a raccogliere le firme perché gli italiani sono molto più avanti dei 'signor no' sul possibile ritorno al nucleare - ha proseguito Salvini -. C'è comunanza di vedute nelle forze di maggioranza, però bisogna accelerare. La delega non è direttamente mia, da ministro delle Infrastrutture e trasporti più energia a basso costo ho e più sono contento. La delega è dei colleghi di Ambiente e di Sviluppo economico. Proporrò che entro il 2024 l'Italia torni da protagonista e non solo da osservatrice nel contesto del nucleare: conto che siano tutti d'accordo. Conto riuscire a portare nel Consiglio dei ministri il dossier sul nuovo nucleare perché il 2024 sia l'anno della scelta e della responsabilità, anche con qualche mugugno di fondo che comunque non manca mai. Se si parte quest'anno, fatti due conti, nel 2032 si può schiacciare l'interruttore".
Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti al convegno "Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico" organizzato da iWeek presso l'Università di Pavia.
"Il nucleare di ultima generazione è più sicuro e più pulito, ma anche la fonte più conveniente - ha detto ancora il Ministro - Da vicepresidente del Consiglio, da ministro dei Trasporti e da segretario della Lega, faccio e farò di tutto perché entro il 2024 l'Italia torni nel contesto civile e vantaggioso del nucleare".
"A me interessa che gli italiani si possano esprimere perché è una scelta di vita importante: se servirà saremo noi a proporre un referendum, come Lega noi a raccogliere le firme perché gli italiani sono molto più avanti dei 'signor no' sul possibile ritorno al nucleare - ha proseguito Salvini -. C'è comunanza di vedute nelle forze di maggioranza, però bisogna accelerare. La delega non è direttamente mia, da ministro delle Infrastrutture e trasporti più energia a basso costo ho e più sono contento. La delega è dei colleghi di Ambiente e di Sviluppo economico. Proporrò che entro il 2024 l'Italia torni da protagonista e non solo da osservatrice nel contesto del nucleare: conto che siano tutti d'accordo. Conto riuscire a portare nel Consiglio dei ministri il dossier sul nuovo nucleare perché il 2024 sia l'anno della scelta e della responsabilità, anche con qualche mugugno di fondo che comunque non manca mai. Se si parte quest'anno, fatti due conti, nel 2032 si può schiacciare l'interruttore".
Mercati: Inquinamento
Parole chiave: Cambiamento climatico
- Hoval Italia
- Kyoto Club
- Luigi Mazzocchi
- IEA International Energy Agency
- RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
- Pierangelo Andreini
- Valeria Pignataro