La trigenerazione realizzata con la tecnologia ad assorbimento
La cogenerazione e la trigenerazione sono argomenti di grande attualità. Recentemente sono stati varati provvedimenti normativi e legislativi atti a promuovere l'utilizzo esteso di queste proposte tecnologiche e se ne prevedono di conseguenza importanti sviluppi applicativi.
Il termine cogenerazione si riferisce alla produzione combinata di calore ed energia elettrica (CHP = Combined Heat and Power) ottenuta impiegando energia primaria.
L'energia primaria può essere quella potenziale del gas o del gasolio utilizzata in un motore a combustione interna, che aziona un generatore elettrico.
Una gran parte del calore generato dal motore viene recuperata ed impiegata per scopi diversi.
In passato, era uso comune installare in loco gruppi elettrogeni, sia per le emergenze - stand by - da utilizzare cioè in caso d' interruzione dell'alimentazione da rete, sia per la produzione dell'energia elettrica necessaria in tutti quei casi in cui questa non era altrimenti disponibile.
Allora non si prestava grande attenzione al rendimento complessivo del sistema.
Gli attuali costi dell'energia primaria, quelli dell'energia elettrica e l'efficienza globale ottenibile con il recupero del calore da un gruppo elettrogeno hanno cambiato completamente l'intero concetto impiantistico adottato, portando alla scelta di soluzioni miranti alla drastica riduzione dei costi.
Il rendimento ricavabile su motori, che convertono l'energia meccanica in energia elettrica, è dell'ordine del 32%; ciò in altri termini significa che l'acqua di raffreddamento del motore e i gas prodotti disperdono quasi il 70% dell'energia potenziale del combustibile di alimentazione impiegato.
Peraltro, normalmente la possibilità di recupero del calore generato dal motore può risultare dell'ordine del 90%.
Le macchine frigorifere ad assorbimento consentono di recuperare tale calore essendo alimentate ad acqua calda ed impiegando come fluido di lavoro una soluzione di acqua e bromuro di litio.
Dette unità sono state concepite per l'utilizzo di calore a bassa temperatura, con applicazioni tipiche in processi industriali ed in sistemi di cogenerazione di limitata potenzialità.
La temperatura di alimentazione dell'acqua calda richiesta dal ciclo ad assorbimento è compresa fra i 70 °C e 95 °C. L'acqua refrigerata è prodotta a 7 °C, particolarmente idonea, quindi, all'impiego in processi di raffreddamento tecnologico e di condizionamento dell'aria. Un' attenta progettazione dell'impianto deve mirare ad un sostanziale recupero del calore disponibile; ciò è particolarmente necessario allorché questo viene per la massima parte impiegato nell'assorbitore, la cui alimentazione e le cui prestazioni sono ad esso strettamente correlate.
L'energia primaria può essere quella potenziale del gas o del gasolio utilizzata in un motore a combustione interna, che aziona un generatore elettrico.
Una gran parte del calore generato dal motore viene recuperata ed impiegata per scopi diversi.
In passato, era uso comune installare in loco gruppi elettrogeni, sia per le emergenze - stand by - da utilizzare cioè in caso d' interruzione dell'alimentazione da rete, sia per la produzione dell'energia elettrica necessaria in tutti quei casi in cui questa non era altrimenti disponibile.
Allora non si prestava grande attenzione al rendimento complessivo del sistema.
Gli attuali costi dell'energia primaria, quelli dell'energia elettrica e l'efficienza globale ottenibile con il recupero del calore da un gruppo elettrogeno hanno cambiato completamente l'intero concetto impiantistico adottato, portando alla scelta di soluzioni miranti alla drastica riduzione dei costi.
Il rendimento ricavabile su motori, che convertono l'energia meccanica in energia elettrica, è dell'ordine del 32%; ciò in altri termini significa che l'acqua di raffreddamento del motore e i gas prodotti disperdono quasi il 70% dell'energia potenziale del combustibile di alimentazione impiegato.
Peraltro, normalmente la possibilità di recupero del calore generato dal motore può risultare dell'ordine del 90%.
Le macchine frigorifere ad assorbimento consentono di recuperare tale calore essendo alimentate ad acqua calda ed impiegando come fluido di lavoro una soluzione di acqua e bromuro di litio.
Dette unità sono state concepite per l'utilizzo di calore a bassa temperatura, con applicazioni tipiche in processi industriali ed in sistemi di cogenerazione di limitata potenzialità.
La temperatura di alimentazione dell'acqua calda richiesta dal ciclo ad assorbimento è compresa fra i 70 °C e 95 °C. L'acqua refrigerata è prodotta a 7 °C, particolarmente idonea, quindi, all'impiego in processi di raffreddamento tecnologico e di condizionamento dell'aria. Un' attenta progettazione dell'impianto deve mirare ad un sostanziale recupero del calore disponibile; ciò è particolarmente necessario allorché questo viene per la massima parte impiegato nell'assorbitore, la cui alimentazione e le cui prestazioni sono ad esso strettamente correlate.
- Andrea Maffezzoli
- ATR Group
- Aprovis Energy Systems
- Energifera
- Andrea Maffezzoli