Un sistema idrico più forte e sicuro al servizio di 13 comuni di Ravennate e Imolese
Grazie a un investimento complessivo pari a 42 milioni di euro da parte di Con.Ami, del Gruppo Hera e, in piccola quota, di un finanziamento pubblico, verrà realizzato un nuovo impianto di potabilizzazione e potenziata l'interconnessione delle reti acquedottistiche, per un servizio più resiliente in grado di adattarsi maggiormente anche alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Si tratta del più rilevante intervento in ambito acquedottistico mai realizzato sul territorio del Gruppo Hera.
Un nuovo potabilizzatore a Bubano (frazione di Mordano - BO) con una potenzialità quadrupla rispetto all'attuale e una nuova condotta che collegherà l'impianto alla rete idrica di Castel Bolognese.
Sono questi i punti di partenza di un progetto più ampio di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico locale e della sua infrastruttura, che coinvolgerà non solo questi comuni ma un territorio ben più diffuso, in primis Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, ma anche Conselice, S. Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina per poi ampliarsi progressivamente anche ai comuni di Dozza e Massa Lombarda.
Gli obiettivi dell'opera sono principalmente cinque:
- avere a disposizione una maggiore riserva idrica;
- creare un sistema più flessibile e quindi più sicuro per ciò che riguarda la continuità del servizio e la disponibilità di acqua, grazie alla interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati;
- fronteggiare la crescita della domanda a fronte di espansioni residenziali e industriali;
- ridurre il consumo di acqua dai pozzi;
- una minore durezza dell'acqua.
Questo sarà possibile grazie a un investimento complessivo di 42 milioni di euro, di cui circa 30 finanziati da Con.Ami, 11 dal Gruppo Hera, all'interno del piano generale condiviso e approvato da Atersir, l'ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti, più oltre 1 milione dal Piano Nazionale Acquedotti.
Si tratta dell'intervento in ambito acquedottistico più rilevante mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo Hera sia per il valore economico dell'investimento, sia per il tipo di opera che coinvolge un intero sistema territoriale.
I benefici principali: maggiore disponibilità di acqua, diversificazione delle fonti di approvvigionamento a garanzia della continuità del servizio idrico, migliore qualità
Al completamento dell'opera, l'incremento del prelievo delle risorse idriche superficiali dai bacini di Bubano si affiancherà ai sistemi di approvvigionamento già presenti sul territorio, migliorando la stabilità del sistema idrico.
L'impianto a uso industriale avrà infatti a disposizione un maggiore quantitativo di acqua da destinare ai potabilizzatori di Castel San Pietro Terme, Conselice e S. Agata sul Santerno o alle utenze industriali.
Attraverso le nuove condotte posate, e grazie alla maggiore interconnessione della rete dell'acquedotto civile, la quantità di acqua resa disponibile per Imola aumenterà, consentendo di incrementare in caso di necessità l'integrazione verso Dozza, che, al termine di ulteriori interventi di interconnessione, potrà gradualmente dismettere il prelievo da pozzi.
Castel Bolognese e Solarolo, in particolare, grazie alla nuova dorsale saranno serviti da acqua di superficie proveniente dal nuovo potabilizzatore. Ciò permetterà di dismettere gran parte dei pozzi attualmente utilizzati e mantenerne alcuni solo per eventuale integrazione.
Sono questi i punti di partenza di un progetto più ampio di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico locale e della sua infrastruttura, che coinvolgerà non solo questi comuni ma un territorio ben più diffuso, in primis Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, ma anche Conselice, S. Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina per poi ampliarsi progressivamente anche ai comuni di Dozza e Massa Lombarda.
Gli obiettivi dell'opera sono principalmente cinque:
- avere a disposizione una maggiore riserva idrica;
- creare un sistema più flessibile e quindi più sicuro per ciò che riguarda la continuità del servizio e la disponibilità di acqua, grazie alla interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati;
- fronteggiare la crescita della domanda a fronte di espansioni residenziali e industriali;
- ridurre il consumo di acqua dai pozzi;
- una minore durezza dell'acqua.
Questo sarà possibile grazie a un investimento complessivo di 42 milioni di euro, di cui circa 30 finanziati da Con.Ami, 11 dal Gruppo Hera, all'interno del piano generale condiviso e approvato da Atersir, l'ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti, più oltre 1 milione dal Piano Nazionale Acquedotti.
Si tratta dell'intervento in ambito acquedottistico più rilevante mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo Hera sia per il valore economico dell'investimento, sia per il tipo di opera che coinvolge un intero sistema territoriale.
I benefici principali: maggiore disponibilità di acqua, diversificazione delle fonti di approvvigionamento a garanzia della continuità del servizio idrico, migliore qualità
Al completamento dell'opera, l'incremento del prelievo delle risorse idriche superficiali dai bacini di Bubano si affiancherà ai sistemi di approvvigionamento già presenti sul territorio, migliorando la stabilità del sistema idrico.
L'impianto a uso industriale avrà infatti a disposizione un maggiore quantitativo di acqua da destinare ai potabilizzatori di Castel San Pietro Terme, Conselice e S. Agata sul Santerno o alle utenze industriali.
Attraverso le nuove condotte posate, e grazie alla maggiore interconnessione della rete dell'acquedotto civile, la quantità di acqua resa disponibile per Imola aumenterà, consentendo di incrementare in caso di necessità l'integrazione verso Dozza, che, al termine di ulteriori interventi di interconnessione, potrà gradualmente dismettere il prelievo da pozzi.
Castel Bolognese e Solarolo, in particolare, grazie alla nuova dorsale saranno serviti da acqua di superficie proveniente dal nuovo potabilizzatore. Ciò permetterà di dismettere gran parte dei pozzi attualmente utilizzati e mantenerne alcuni solo per eventuale integrazione.
Mercati: Inquinamento
Parole chiave: Cambiamento climatico, Utility
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