Cogenerazione e teleriscaldamento
Il teleriscaldamento come strumento per rendere più efficiente ed efficace la cogenerazione
Simone Rossi - AIRU Associazione Italiana Riscaldamento Urbano
Sommario
- Il teleriscaldamento in Italia oggi
- Impianti cogenerativi dedicati e non dedicati
- Teleriscaldamento, una tecnologia flessibile
- Il futuro in Italia, potenziale di sviluppo
- Stima della domanda termica italiana
- Calore di scarto e calore rinnovabile
- Stima del potenziale: la metodologia
- Potenziale ottimale e benefici ambientali
Il teleriscaldamento è una delle varie soluzioni tecnologiche per rispondere alla domanda di energia termica per la climatizzazione degli edifici.
Il calore prodotto dagli impianti di generazione viene recuperato e trasportato tramite un fluido termovettore (acqua calda o surriscaldata) attraverso una rete di tubazioni, che corre sotto il manto stradale e distribuisce l'energia termica ai clienti allacciati. Il teleriscaldamento è in grado di collegare domanda e offerta, utilizzando le risorse disponibili a livello locale.
Dati caratteristici in Italia
Più di 420 reti (> 4600 Km)
3 grandi città: Torino, Milano, Brescia
375 Mm 3 riscaldati
1.360.000 appartamenti equivalenti
3% della domanda termica
9.300 GWht di calore distribuito
5.800 GWhe di elettricità cogenerata
Cosa alimenta le reti?
Una pluralità di fonti, di cui più del 76% cogenerazione e fonti rinnovabili.
Dall'analisi dell'Annuario AIRU 2021, emerge che, per quanto riguarda la cogenerazione, la tipologia degli impianti di produzione dell'energia è costituita da centrali termoelettriche, impianti di cogenerazione dedicata a fonte fossile e bioenergie, termovalorizzatori.
Impianti dedicati
Con il termine "dedicato" si intende un sistema espressamente realizzato con lo scopo di alimentare una rete di teleriscaldamento e, conseguentemente, dimensionato in relazione al carico termico richiesto dalla medesima rete.
A partire dalle indicazioni riportate sia nella Legge 10.91 che nel D.L. 20/07 (che ha recepito la Direttiva 2004/8/CE) nell'Annuario AIRU vengono così classificati tali impianti cogenerativi. La gestione in assetto cogenerativo di questi impianti permette di avere un rapporto quasi 1:1 tra Eth immessa e Eel prodotta dal cogeneratore al netto degli ausiliari elettrici TLR.
Impianti non dedicati
Appartengono a questa categoria quegli impianti realizzati e/o gestiti prevalentemente con finalità differenti da quelle di alimentare una rete TLR, ma che si prestano anche a fornire calore ad una rete TLR. Ai fini statistici dell'Annuario AIRU rientrano in questa categoria le centrali termoelettriche e i termovalorizzatori.
Nelle statistiche infatti non viene riportata la potenza elettrica installata da CTE e WTE (tabella precedente), poiché tali impianti nascono per la produzione elettrica e per lo smaltimento dei rifiuti ed è stato quindi necessario prevedere una modifica all'impianto originario per consentire il recupero e spillamento della quota di energia termica per il TLR.
TLR fossile
Il TLR ha peculiarità di portare calore all'utenza da diverse fonti già esistenti e se la produzione cambia, la rete rimane , perché essa non dipende dalla tecnologia di produzione.
Proprio per il fatto che la rete TLR rimane e continua a produrre lo stesso effetto utile (calore ai clienti) clienti), perché non dipende dalla tecnologia di produzione, diventa un vantaggio anche per l'evoluzione e decarbonizzazione della cogenerazione.
Il futuro in Italia
Un recente studio congiunto del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino , promosso da AIRU e Utilitalia , mostra come Italia esista un importante potenziale di sviluppo del teleriscaldamento, da basare su sistemi di nuova generazione, recupero e riutilizzo del calore di scarto e rinnovabile:
- Potenziale: 38 TWh (+420%)
- CO2 evitata: 5,7 Mton/anno
- Inquinamento evitato: equivalente all'eliminazione di 4.000.000 di autovetture
Sviluppare il potenziale
- Il teleriscaldamento è una tecnologia immediatamente disponibile, adottata in oltre 5.000 città in Europa.
- E' efficace nel contrasto ai cambiamenti climatici e nella lotta all'Inquinamento urbano.
- Può agire da ponte tra più settori (power, industria, terziario, ambiente, trasporti) per accelerarne la decarbonizzazione.
- In Italia è presente un grande potenziale di sviluppo.
- Il teleriscaldamento è un settore capital intensive, il cui sviluppo richiede grandi investimenti in infrastrutture, con tempi di ritorno medio lunghi.
In allegato, è possibile scaricare l'atto completo.
Il calore prodotto dagli impianti di generazione viene recuperato e trasportato tramite un fluido termovettore (acqua calda o surriscaldata) attraverso una rete di tubazioni, che corre sotto il manto stradale e distribuisce l'energia termica ai clienti allacciati. Il teleriscaldamento è in grado di collegare domanda e offerta, utilizzando le risorse disponibili a livello locale.
Dati caratteristici in Italia
Più di 420 reti (> 4600 Km)
3 grandi città: Torino, Milano, Brescia
375 Mm 3 riscaldati
1.360.000 appartamenti equivalenti
3% della domanda termica
9.300 GWht di calore distribuito
5.800 GWhe di elettricità cogenerata
Cosa alimenta le reti?
Una pluralità di fonti, di cui più del 76% cogenerazione e fonti rinnovabili.
Dall'analisi dell'Annuario AIRU 2021, emerge che, per quanto riguarda la cogenerazione, la tipologia degli impianti di produzione dell'energia è costituita da centrali termoelettriche, impianti di cogenerazione dedicata a fonte fossile e bioenergie, termovalorizzatori.
Impianti dedicati
Con il termine "dedicato" si intende un sistema espressamente realizzato con lo scopo di alimentare una rete di teleriscaldamento e, conseguentemente, dimensionato in relazione al carico termico richiesto dalla medesima rete.
A partire dalle indicazioni riportate sia nella Legge 10.91 che nel D.L. 20/07 (che ha recepito la Direttiva 2004/8/CE) nell'Annuario AIRU vengono così classificati tali impianti cogenerativi. La gestione in assetto cogenerativo di questi impianti permette di avere un rapporto quasi 1:1 tra Eth immessa e Eel prodotta dal cogeneratore al netto degli ausiliari elettrici TLR.
Impianti non dedicati
Appartengono a questa categoria quegli impianti realizzati e/o gestiti prevalentemente con finalità differenti da quelle di alimentare una rete TLR, ma che si prestano anche a fornire calore ad una rete TLR. Ai fini statistici dell'Annuario AIRU rientrano in questa categoria le centrali termoelettriche e i termovalorizzatori.
Nelle statistiche infatti non viene riportata la potenza elettrica installata da CTE e WTE (tabella precedente), poiché tali impianti nascono per la produzione elettrica e per lo smaltimento dei rifiuti ed è stato quindi necessario prevedere una modifica all'impianto originario per consentire il recupero e spillamento della quota di energia termica per il TLR.
TLR fossile
Il TLR ha peculiarità di portare calore all'utenza da diverse fonti già esistenti e se la produzione cambia, la rete rimane , perché essa non dipende dalla tecnologia di produzione.
Proprio per il fatto che la rete TLR rimane e continua a produrre lo stesso effetto utile (calore ai clienti) clienti), perché non dipende dalla tecnologia di produzione, diventa un vantaggio anche per l'evoluzione e decarbonizzazione della cogenerazione.
Il futuro in Italia
Un recente studio congiunto del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino , promosso da AIRU e Utilitalia , mostra come Italia esista un importante potenziale di sviluppo del teleriscaldamento, da basare su sistemi di nuova generazione, recupero e riutilizzo del calore di scarto e rinnovabile:
- Potenziale: 38 TWh (+420%)
- CO2 evitata: 5,7 Mton/anno
- Inquinamento evitato: equivalente all'eliminazione di 4.000.000 di autovetture
Sviluppare il potenziale
- Il teleriscaldamento è una tecnologia immediatamente disponibile, adottata in oltre 5.000 città in Europa.
- E' efficace nel contrasto ai cambiamenti climatici e nella lotta all'Inquinamento urbano.
- Può agire da ponte tra più settori (power, industria, terziario, ambiente, trasporti) per accelerarne la decarbonizzazione.
- In Italia è presente un grande potenziale di sviluppo.
- Il teleriscaldamento è un settore capital intensive, il cui sviluppo richiede grandi investimenti in infrastrutture, con tempi di ritorno medio lunghi.
In allegato, è possibile scaricare l'atto completo.
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Fonte: mcTER Cogenerazione - Verona ottobre 2022 Cogenerazione domani: Transizione energetica, prospettive e benefici per le imprese
Settori: Ambiente, Cogenerazione, Efficienza energetica industriale, Energia, Energia Elettrica, Rifiuti, Rinnovabili, Riscaldamento, Teleriscaldamento, Termotecnica industriale
Mercati: Inquinamento
Parole chiave: Bioenergia, Centrali termoelettriche, Cogenerazione, Energia, Rinnovabili, Teleriscaldamento, Termovalorizzatori, Transizione energetica, Waste to Energy
- Andrea Maffezzoli
- SIAT Italia
- Marco A.G. Golinelli
- IBT Connecting Energies
- Andrea Maffezzoli