Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell'alba. Tu sei la parte della forza della
tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; non pensare mai al destino, perché il destino
è il pretesto dei falliti. (Pablo Neruda)
Nel panorama energetico i consumi per usi termici rappresentano la quota più elevata. In Italia gli usi termici interessano oltre il 50% dei consumi complessivi, rispetto a circa il 32% per il trasporto e il 28% per gli impieghi elettrici.
L'unica novità del PNIEC 2024 riguarda il ricorso al nucleare, giustificato perché "La letteratura scientifica internazionale è concorde nell'affermare che un sistema elettrico interamente basato su fonti rinnovabili, in particolare non programmabili, è possibile, ma non economicamente efficiente".
Puntualmente, entro la data fissata del primo luglio, il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha trasmesso alla Commissione Europea (CE), la versione finale del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la cui stesura preliminare era stata sottoposta alla CE dal Ministero un anno fa, nei primissimi giorni di luglio, della quale ha confermato gli obiettivi.
A volte è necessario ripartire dalle basi e trovare nelle definizioni il senso del nostro "fare". Dal dizionario Enciclopedico
Treccani (oggi online ma una volta ben presente nelle librerie "dotte") leggiamo: Cogenerazione (s.f.) - Nella tecnica,
produzione contemporanea di energia elettrica e calore da parte di un impianto (impianto di c.) al fine di una più razionale
utilizzazione dell'energia fornita. Ecco l'elemento di partenza: chi si occupa di energia e di cogenerazione è chiamato a
perseguire l'obbiettivo di efficienza energetica per mezzo dell'impiego ragionevole delle tecnologie disponibili!
L'idrogeno non è una fonte di energia, ma un vettore energetico, e come tale, per le sue caratteristiche, ha un ruolo chiave nella decarbonizzazione dei diversi settori, energetico, industriale e mobilità.
L'attenzione verso l'idrogeno come vettore energetico (un'attenzione che si muove da sempre a sinusoide, oscillando tra grande e minor entusiasmo) è da sempre dovuta ad alcune sue interessanti caratteristiche.
Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e l'Ambiente) elaborato nel giugno 2023 e ora al vaglio degli organismi europei prevede, unitamente a molti altri progetti, un importante incremento della diffusione di impianti per la produzione di energia elettrica, quasi totalmente basato su due fonti non programmabili: solare fotovoltaico ed eolico. Mi pare interessante cercare di immaginare quali saranno gli effetti di questa "rivoluzione tecnologica" (nel 2030 quasi 110.000 MW di potenza installata fra solare ed eolico!) sul sistema elettrico nazionale.
Mentre si susseguono le notizie sui record di temperatura dell'aria e degli oceani, oltre ai fenomeni estremi che colpiscono tutti i continenti, ci domandiamo se le risposte in termini di contrasto all'emergenza climatica, di riduzione delle emissioni, di accelerazione della diffusione di tecnologie verdi siano sufficienti.
La trasformazione del settore energetico, per la grande entità delle sue emissioni di gas serra, svolge un ruolo di massima importanza per decarbonizzare l'economia globale e conseguire obiettivi, sempre più stringenti, stabiliti annualmente dalla COP (Conferenza delle Parti) sui cambiamenti climatici, nelle sue riunioni dal 1992 ad oggi.
Una sfida testimoniata dall'accordo raggiunto nel dicembre 2015 alla COP 21 a Parigi che impegna a livello giuridico 177 Paesi firmatari a mantenere l'innalzamento della temperatura terrestre sotto i 2° e - se possibile - sotto 1,5°, rispetto ai livelli pre-industriali.
Come ha messo in evidenza Schumpeter nel suo saggio "Il processo capitalistico. Cicli economici ", le innovazioni fondamentali - in grado, cioè, di aprire nuove importanti prospettive economiche - spesso si manifestano a grappolo, generando prolungate discontinuità rispetto alla situazione pregressa. Contemporaneamente allo sviluppo di eolico e fotovoltaico, si è infatti verificato quello, ancora più rilevante, delle tecnologie digitali, il cui ultimo e più eclatante risultato è l'intelligenza artificiale generativa, in grado di creare contenuti realistici imparando dai dati esistenti.
Nel contesto dell'attuale dibattito globale sull'ambiente, e considerando la crisi climatica che stiamo affrontando, il
tema dell'efficienza energetica nell'industria è diventato un obiettivo-chiave non solo per le aziende ma anche per
la politica, e i governi di tutto il mondo.
Ormai è convinzione largamente diffusa che solamente attraverso il contenimento dell'incremento della concentrazione
di CO2 nell'atmosfera la battaglia per il clima possa essere vinta.
Come ogni volta accade, l'inizio dell'anno porta a riflettere sul fluire del tempo e sul futuro che ci aspetta. A immaginare con apprensione, variamente giustificata, come sarà il domani. Tanto più nel frangente attuale, consapevoli che il nuovo corso offre l'opportunità di migliorare il benessere dell'ecosistema e, con esso, la qualità della vita e della convivenza civile, ma reca pure gravi e temibili rischi. In quanto è del tutto evidente che la debolezza della governance globale nel comporre gli scontri, facendo leva su cultura, assennatezza e responsabilità, non ha la forza di evitare o, per lo meno, di mitigare le minacce e i mali che insidiano il Pianeta.
Nell'ultimo discorso del presente mandato, la presidente della Commissione europea ha ribadito gli obiettivi e le strategie del Green Deal europeo.
Nel rapporto 2023 del think tank Strategic Perspectives di Bruxelles, "Competing in the new zero-carbon industrial era - Assessing the performance of five major economies on key decarbonisation technologies", le politiche, gli scenari e i risultati ottenuti sono comparativamente descritti per Cina, Unione Europea, India, Giappone e Stati Uniti. Per quanto riguarda le pompe di calore, l'Unione Europea ha visto nel 2022 una crescita del 38% di macchine installate rispetto al 2021.
Il percorso verso una società sostenibile è costellato da innovazioni audaci, e l'idrogeno emerge come protagonista in questa rivoluzione energetica. Tuttavia, l'entusiasmo per le potenzialità di questa fonte di energia pulita va di pari passo con la necessità di affrontare nuove sfide di sicurezza. In questo contesto, la normativa ATEX assume un ruolo fondamentale nel garantire che l'impiego dell'idrogeno avvenga in modo sicuro ed efficace.
La conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite COP21 di Parigi del 2015, e le conferenze successive hanno fissato i limiti di incremento della temperatura media del pianeta a 1,5 °C al 2050, anche se su tale data non c'è unanimità del 193 Paesi.
La Conferenza di Parigi, in particolare, ha dato avvio all'agenda ONU 2030 con la definizione dei 17 SDGs Sustainable Development Goals; tale importante evento era stato preceduto di qualche mese dalla pubblicazione, il 24 Maggio 2015, della profetica Enciclica "Laudato Sii" di Papa Francesco.
L'Italia è uno dei Paesi leader in Europa per impiego di soluzioni cogenerative e l'attuale parco CHP italiano consente di avere circa 6 miliardi di metri cubi di gas evitati e emissioni di CO2 evitate pari a 13,5 milioni di tonnellate.
Nell'ambito della produzione combinata, la CAR costituisce la parte virtuosa, garantendo un risparmio di energia primaria nell'ordine dell'11% (indice PES) rispetto alla produzione separata di energia elettrica e calore. Purtroppo risulta che, secondo stime ITALCOGEN, solo il 50% di questi impianti CAR ottengono degli incentivi (certificati bianchi), ossia solo il 15% del parco complessivo di cogenerazione.
Parlare di idrogeno oggi è certamente di moda e attira l'interesse di molti; farlo con elementi concreti per fornire un po' di valore aggiunto, però, non è così semplice, a meno che non si descrivano specifiche tecnologie e applicazioni reali.
Perseguendo un approccio di concretezza, questa guida intende fornire spunti e proposte provenienti dal mondo delle aziende a dimostrazione che il mercato si è mosso da tempo, si sta muovendo anche ora ed è sostanzialmente pronto, dal punto di vista tecnologico, a mettere a terra specifiche proposte.
Martedì 10 ottobre, è entrata finalmente in vigore la direttiva del Consiglio e del Parlamento europei sull'efficienza energetica del 13 settembre (2023/1791), dopo i 20 giorni stabiliti dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione (GUUE L 231 del 20 settembre) e una lunga gestazione protrattasi per due anni.
Un periodo durante il quale molto è cambiato, per i postumi della pandemia, gli effetti del cambiamento climatico e quelli ancor più devastanti dell'invasione russa dell'Ucraina. Un conflitto alle porte dell'Europa che ha indotto il Vecchio Continente a cercare di rendersi indipendente dalle risorse fossili ben prima del 2030.
Sulle elezioni europee del prossimo giugno esiste una sola certezza. Diversamente da tutte le precedenti, i suoi risultati non saranno letti alla stregua di un sondaggio sugli orientamenti politici dei partecipanti al voto (mai molto numerosi: pur essendo in crescita dell'8% rispetto a cinque anni prima, nel 2019 l'affluenza alle urne ha appena superato il 50%).
Editoriale a cura di Saro Capozzoli, fondatore H2 Energy Srl
Consentitemi di aprire questa presentazione del prossimo Congresso Nazionale ATI di Carpi (MO) 2023, con un ritorno al passato ed un mio personale ricordo "indelebile". Considerata l'età, me lo posso permettere. Parliamo del Settembre 1975, 30° Congresso Nazionale ATI, organizzato dalla sezione Sardegna che si tenne al "Forte Village Hotel" di Santa Margherita di Pula (CA) (posto da favola!).
Scriverlo sulle pagine di questa guida è forse pleonastico ma gioverà agli eventuali lettori distratti: la cogenerazione, oggi più che mai, è Ambiente, Efficienza e Sicurezza energetica e mai come in questi recenti anni i tre argomenti sono legati insieme e richiedono risposte che ci traghettino verso un sistema energetico più sostenibile.
Il caso Brasile e analisi preliminare a livello mondiale dell'opzione idrogeno.
Il grande sviluppo delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) variabili come l'eolico e il fotovoltaico (FV) pone sfide per la loro integrazione nei sistemi di elettrici e richiede ulteriori investimenti per la fornitura di vari servizi solitamente forniti da impianti programmabili con macchine sincrone con le loro turbine associate; in particolare la controllabilità, l'inerzia e il contributo alla potenza di cortocircuito sono essenziali per la sicurezza e la qualità delle forniture elettriche.
Il 18 e il 19 ottobre a Veronafiere è in programma la seconda edizione di FIERA IDROGENO, Mostra Convegno dedicata alla filiera dell'idrogeno - tecnologie e soluzioni per produzione, distribuzione, stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno declinato in tutti i suoi colori.
Anche ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile) ha confermato il proprio patrocinio alla fiera per l'edizione 2023, a confermare l'attenzione dell'ente per l'evento.
Una problematica, oggi dibattuta, è se l'idrogeno possa giocare o meno un ruolo in alcuni settori interessati dalla transizione energetica. L'idrogeno non è praticamente presente in natura allo stato libero; non può quindi essere considerato tra i combustibili disponibili in quanto deve essere prodotto utilizzando una fonte primaria di energia, che può essere di tipo fossile o rinnovabile.
Negli ultimi mesi si è assistito ad un'accelerazione, peraltro annunciata da tempo, di una serie di misure europee su vari fronti, dagli edifici alla mobilità elettrica, dalle rinnovabili ai materiali critici per la reindustrializzazione green. L'aggressione russa all'Ucraina ha però imposto un'accelerazione e in qualche caso (le rinnovabili) sollecitando anche obiettivi più ambiziosi.
- Riduzione dei consumi di gas in edilizia
- Il boom delle pompe di calore
- La forte accelerazione delle rinnovabili
- Il tema delle materie prime critiche e della necessità di una reindustrializzazione green
ASSOGASMETANO è da sempre impegnata a proporre un diverso modello di mobilità, nel rispetto della neutralità tecnologica perché convinta del fatto che deve essere il mercato a decretare il successo di una tecnologia e non un'imposizione di legge basata su scelte ideologiche e non su dati di fatto.
Il raggiungimento dei futuri obiettivi climatici comporta una transizione verso una società a zero emissioni di CO2. Recentemente, in merito al clima, la Commissione Europea si è posta l'obiettivo UE di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 portando tale riduzione al 55% (rispetto ai livelli del 1990). Conseguentemente il 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha presentato una serie di proposte, il cd. pacchetto Fit for 55%, per aggiornare la normativa comunitaria in materia di clima ed energia.
L'energia è stata ed è sempre più il fattore dominante per lo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni: esiste un legame diretto tra energia e sviluppo e quello tra energia e ambiente risulta nella transizione ecologica/ambientale sempre più stretto. Lo mostrano i dati.
Da quasi due decenni le giornate mcTER si sono imposte come eventi di riferimento per gli operatori alla ricerca di tecnologie e soluzioni per l'efficienza energetica, spaziando dalle applicazioni di cogenerazione alle biomasse, dal biogas/biometano fino alle più recenti (e sempre affollate) giornate rivolte al tema dell'idrogeno. Questo senza contare gli appuntamenti verticali sempre a tema "efficienza" ma declinati su specifici settori industriali, dall'alimentare alle cartiere, dal navale al farmaceutico.
Quello della cogenerazione resta un tema di assoluta attualità che include al suo interno aspetti diversi, dalla tematica ambientale all'efficienza e risparmio energetico, dall'abbattimento delle emissioni di CO2 all'ottimizzazione dei processi industriali, dalla produzione di energia pulita alla riduzione dei costi delle utenze coinvolte.
Oggi alla vitale necessità di risolvere al più presto le crisi geopolitiche internazionali, si accompagna l'esigenza di comprendere l'evoluzione del proprio ruolo professionale e svilupparlo nell'ambito dell'ampio scenario "Multifactors and Ambitious Objectives" che la Transizione Industriale richiede.
Editoriale a cura di Armando Martin - Giornalista e scrittore scientifico, consulente industriale
Superfluo fare proclami a cui non seguano azioni, inutile perdersi in dissertazioni tra tecnici senza coinvolgere la collettività e i territori, doveroso agire in maniera sinergica da subito, perché abbiamo già sprecato troppo tempo.
Parlare di energia oggi non vuol dire più rivolgersi ad un gruppo più o meno esteso di addetti ai lavori, ma significa, invece, far partecipare la collettività alla sfida più importante che siamo chiamati ad affrontare: l'approvvigionamento energetico nel pieno rispetto dell'ambiente.
Lo scorso 23 giugno a Milano si è svolta in presenza e online la nuova edizione di mcTER, evento leader in Italia per le tematiche della cogenerazione, dell'energia e dell'efficienza energetica.
Sale piene, grande affluenza e grande interesse con tanti spunti e argomenti di dibattito a spaziare sulle quattro tematiche della giornata, che hanno visto alternarsi i maggiori esperti e player su argomenti quali Cogenerazione, Biogas e Biometano, Idrogeno ed Efficienza Energetica.
Un difficile equilibrio tra default dello stato, de-industrializzazione per alti costi di energia e materie prime, rivolta sociale per caro prezzi.
È necessaria una stabilità legislativa e un processo autorizzativo che consenta investimenti significativi e rapidi nel settore, laddove significativi è sinonimo di sostenibili nel tempo e rapidi è sinonimo di poche regole, certe e facilmente controllabili.
La cattura dell'anidride carbonica emessa dagli impianti di generazione elettrica e da altre produzioni industriali, unita al suo riuso e/o il suo confinamento in serbatoi geologici, cosiddetto CCUS (Carbon Capture Use and Sequestration), ha avuto il maggior sviluppo nella prima decade degli anni duemila, per poi subire un rallentamento nel secondo decennio fino al 2017. Oggi, le strutture impiantistiche dedicate al CCUS in tutto il mondo hanno la capacità di catturare più di 40 Mt di CO2 ogni anno.
Editoriale a cura di Mattia Merlini del CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Nella transizione energetica del nostro Paese giocheranno un ruolo importante settori magari meno conosciuti, ma dalla grande incidenza in termini di consumo energetico.
Il periodo impegnativo che ci troviamo ad affrontare porta con sé, oltre alla necessità di rivedere i numeri assoluti relativi alla produzione, anche la sfida legata alla realizzazione degli opportuni efficientamenti dei sistemi e dei processi, con ricadute positive sul Paese.