Stufe e caldaie a Biomasse legnose novità normative
Le biomasse legnose: prospettive e opportunità
- Presente e futuro della biomassa in Lombardia: il programma regionale Energia Ambiente e Clima (PREAC) e le novità della DGR XI/5360a
- Il riscaldamento a biomasse, la situazione in Piemonte
- Bellezza, cura e norma
- Punti di forza, criticità, e prospettive di sviluppo delle biomasse legnose in Italia
- Non dimentichiamo le stufe ad accumulo
- Novità normative ed opportunità nel settore dei generatori a biomassa
- Bioenergie: la soluzione al caro-Energia. Aumenta la domanda di famiglie e imprese
Secondo i dati forniti all'interno del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, nel 2017 la fonte rinnovabile più utilizzata per i consumi termici è stata la biomassa legnosa utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere, cippato e pellet.
Questo dato è confortato anche dagli ultimi rilevamenti che denotano come il ricorso alle biomasse legnose sia sempre più diffuso anche a causa dell'aumento dei costi dei combustibili in generale e della difficile situazione che il mercato dell'energia sta attraversando.
Non va dimenticato che in molte regioni d'Italia, da nord a sud, l'impiego dei combustibili legnosi per il riscaldamento, sia tramite generatori di piccola, media e grande taglia sia tramite impianti di teleriscaldamento, è ben radicato sul territorio con significativi risvolti positivi sulle economie locali e sulla filiera di approvvigionamento della materia prima.
Il largo impiego di biomasse legnose pone però l'attenzione sugli aspetti ambientali e in particolare sulle emissioni in atmosfera, specialmente nel Bacino Padano dove la qualità dell'aria è un valore di primaria importanza.
Per questa ragione l'obiettivo delle Pubbliche Amministrazioni è quello di prevedere misure che incentivino l'utilizzo di generatori più performanti a scapito di quelli più vetusti e che puntino anche sullo sviluppo delle reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa.
Un altro tema su cui è giusto insistere e sensibilizzare è quello dell'utilizzo corretto dei generatori, poiché una scarsa pulizia della camera di combustione e dei condotti per l'evacuazione, l'utilizzo di biomasse legnose di scarsa qualità, la mancata manutenzione degli impianti sono fattori che incidono negativamente sui consumi e sulle emissioni.
Il contesto nazionale, appena descritto seppur in maniera sintetica, ha tuttavia potuto contare su due aspetti che accompagnano da sempre il settore delle biomasse legnose: l'innovazione tecnologica e la normazione. L'industria italiana e quindi i produttori e fornitori di tecnologia, sono all'avanguardia e rappresentano un comparto produttivo decisamente strategico per il sistema Paese.
L'attenzione di chi produce si è fortemente concentrata sull'evoluzione tecnologica, registrando grandi progressi: l'obiettivo è stato duplice, migliorare le caratteristiche prestazionali degli apparecchi e ridurre l'impatto sull'ambiente.
La normazione tecnica dal canto suo ha supportato l'innovazione tecnologica grazie alle attività condotte dalle Commissioni Tecniche del CTI che hanno cercato di portare le norme tecniche di riferimento al massimo stadio di sviluppo e conoscenza.
La CT 252 "Impianti di riscaldamento - Esercizio, conduzione, manutenzione, misure in campo e ispezioni" ha ad esempio portato a pubblicazione la UNI 10389-2:2022 che fornisce le indicazioni per la misurazione in campo del tiraggio, del rendimento e delle emissioni degli apparecchi alimentati a biomasse solida legnosa non polverizzata.
Le misurazioni descritte dalla UNI 10389-2, che ha affiancato la gemella UNI 10389-1 sui generatori di calore alimentati a combustibile liquido e/o gassoso, sono richieste dalla legislazione nazionale che recepisce le direttive europee sull'uso razionale dell'energia nel settore civile.
La pubblicazione della UNI 10389-2 ad aprile 2022 è avvenuta congiuntamente a quella della UNI 11859-1, altra norma elaborata da una commissione tecnica del CTI, la CT 258 "Canne fumarie".
La norma stabilisce i criteri per verificare la sussistenza dei requisiti di sicurezza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (SEPC) degli impianti ad uso civile in esercizio alimentati a combustibile liquido e/o solido, indipendentemente dalla data della loro realizzazione, al fine di stabilire se la parte di impianto oggetto di verifica può continuare o meno ad essere utilizzata nello stato in cui si trova, senza pregiudicarne la sicurezza.
Prossimamente sulla piattaforma P-Learning CTI Academy sarà disponibile un corso proprio sulle tematiche descritte dalla UNI 11859-1.
I criteri di verifica, installazione, controllo, pulizia e manutenzione degli impianti dotati di apparecchio alimentato a biomassa solida (come ad esempio legna, pellet, bricchette e cippato) avente potenza termica al focolare inferiore o uguale a 35 kW sono invece dettagliati dalla UNI 10683, norma di competenza della CT 257 "Stufe, caminetti e barbecue ad aria e acqua" che a breve sarà pubblicata a catalogo UNI.
In allegato, è possibile scaricare il dossier completo.
Questo dato è confortato anche dagli ultimi rilevamenti che denotano come il ricorso alle biomasse legnose sia sempre più diffuso anche a causa dell'aumento dei costi dei combustibili in generale e della difficile situazione che il mercato dell'energia sta attraversando.
Non va dimenticato che in molte regioni d'Italia, da nord a sud, l'impiego dei combustibili legnosi per il riscaldamento, sia tramite generatori di piccola, media e grande taglia sia tramite impianti di teleriscaldamento, è ben radicato sul territorio con significativi risvolti positivi sulle economie locali e sulla filiera di approvvigionamento della materia prima.
Il largo impiego di biomasse legnose pone però l'attenzione sugli aspetti ambientali e in particolare sulle emissioni in atmosfera, specialmente nel Bacino Padano dove la qualità dell'aria è un valore di primaria importanza.
Per questa ragione l'obiettivo delle Pubbliche Amministrazioni è quello di prevedere misure che incentivino l'utilizzo di generatori più performanti a scapito di quelli più vetusti e che puntino anche sullo sviluppo delle reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa.
Un altro tema su cui è giusto insistere e sensibilizzare è quello dell'utilizzo corretto dei generatori, poiché una scarsa pulizia della camera di combustione e dei condotti per l'evacuazione, l'utilizzo di biomasse legnose di scarsa qualità, la mancata manutenzione degli impianti sono fattori che incidono negativamente sui consumi e sulle emissioni.
Il contesto nazionale, appena descritto seppur in maniera sintetica, ha tuttavia potuto contare su due aspetti che accompagnano da sempre il settore delle biomasse legnose: l'innovazione tecnologica e la normazione. L'industria italiana e quindi i produttori e fornitori di tecnologia, sono all'avanguardia e rappresentano un comparto produttivo decisamente strategico per il sistema Paese.
L'attenzione di chi produce si è fortemente concentrata sull'evoluzione tecnologica, registrando grandi progressi: l'obiettivo è stato duplice, migliorare le caratteristiche prestazionali degli apparecchi e ridurre l'impatto sull'ambiente.
La normazione tecnica dal canto suo ha supportato l'innovazione tecnologica grazie alle attività condotte dalle Commissioni Tecniche del CTI che hanno cercato di portare le norme tecniche di riferimento al massimo stadio di sviluppo e conoscenza.
La CT 252 "Impianti di riscaldamento - Esercizio, conduzione, manutenzione, misure in campo e ispezioni" ha ad esempio portato a pubblicazione la UNI 10389-2:2022 che fornisce le indicazioni per la misurazione in campo del tiraggio, del rendimento e delle emissioni degli apparecchi alimentati a biomasse solida legnosa non polverizzata.
Le misurazioni descritte dalla UNI 10389-2, che ha affiancato la gemella UNI 10389-1 sui generatori di calore alimentati a combustibile liquido e/o gassoso, sono richieste dalla legislazione nazionale che recepisce le direttive europee sull'uso razionale dell'energia nel settore civile.
La pubblicazione della UNI 10389-2 ad aprile 2022 è avvenuta congiuntamente a quella della UNI 11859-1, altra norma elaborata da una commissione tecnica del CTI, la CT 258 "Canne fumarie".
La norma stabilisce i criteri per verificare la sussistenza dei requisiti di sicurezza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione (SEPC) degli impianti ad uso civile in esercizio alimentati a combustibile liquido e/o solido, indipendentemente dalla data della loro realizzazione, al fine di stabilire se la parte di impianto oggetto di verifica può continuare o meno ad essere utilizzata nello stato in cui si trova, senza pregiudicarne la sicurezza.
Prossimamente sulla piattaforma P-Learning CTI Academy sarà disponibile un corso proprio sulle tematiche descritte dalla UNI 11859-1.
I criteri di verifica, installazione, controllo, pulizia e manutenzione degli impianti dotati di apparecchio alimentato a biomassa solida (come ad esempio legna, pellet, bricchette e cippato) avente potenza termica al focolare inferiore o uguale a 35 kW sono invece dettagliati dalla UNI 10683, norma di competenza della CT 257 "Stufe, caminetti e barbecue ad aria e acqua" che a breve sarà pubblicata a catalogo UNI.
In allegato, è possibile scaricare il dossier completo.
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Fonte: Dossier CTI Energia & Dintorni ottobre 2022
Settori: Ambiente, Bioenergia, Biomasse, Caldaie domestiche e professionali, Cambiamento climatico, Combustibili, Efficienza energetica edifici, Efficienza energetica industriale, Energia, Inquinamento, Legno, Rinnovabili, Riscaldamento, Termotecnica industriale
Mercati: Inquinamento, Normativa Tecnica
Parole chiave: Bioenergia, Biomasse, Caldaie a Biomassa, Cambiamento climatico, Caro energia, Pellets, PNIEC
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